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Saperi sociologici a servizio della società civile: educare ed educarsi all'inclusione
16 novembre 2022 Torino

Pubblicato: Mercoledì 9 novembre 2022
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16 novembre 2022
8.15-11.45 Palazzo Nuovo, Aula 38 (primo piano) 
12-13 Palazzo Nuovo, Auditorium Quazza (piano -1)
Via Sant’Ottavio 20 | Torino


Per la sesta edizione della Settimana della sociologia intitolata quest’anno: Dal Covid al PNRR. Quali saperi per le professioni del sociale

I docenti e le docenti di Sociologia del Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’Educazione dell’Università di Torino organizzano una mattinata di incontri sul tema dell’inclusione.

L’emergenza sanitaria da Covid-19 si è accompagnata a una emergenza sociale che ha colpito particolarmente le categorie di persone più vulnerabili, per le quali è stata ulteriormente compromessa la possibilità di una piena partecipazione alla vita sociale. Per esempio, secondo l’Istat, il 23% degli studenti e studentesse con disabilità non ha potuto beneficiare della didattica erogata a distanza nell’AS 2019/20. Anche per questa ragione, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) ha indicato tra le proprie missioni per l’uscita dalla crisi il rafforzamento della coesione sociale e dell’inclusione.
Ma la pandemia da Covid-19 ha solo messo in evidenza e talora aggravato criticità già ben note della nostra società: sempre secondo il dato Istat, solo il 32% delle scuole italiane è accessibile agli studenti con disabilità motoria e appena l’1% dispone di ausili per l’accessibilità delle persone con disabilità sensoriali.
Quale ruolo può avere la sociologia nell’educare all’inclusione? La domanda è tanto più cogente se posta all’interno di un Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’Educazione, che forma figure professionali specializzate nei campi dell’educazione e della pedagogia.
L’inclusione è il tema attorno al quale ruoteranno gli interventi della mattinata. Parleremo di abilismo e meritocrazia, di robotica educativa e Special Olympics, di interventi assistiti con animali (IAA) per l’inclusione, di media education, di capitalismo e neoliberismo.

La mattinata è aperta a chiunque voglia partecipare

PROGRAMMA

  • 8.15–8.30
    Apertura dei lavori
    con Paola Borgna, sociologa del DFE
  • 8.30–9
    Abilismo e meritocrazia: la società abilista
    La parola meritocrazia è comparsa per la prima volta nel romanzo The Rise of the Meritocracy (Young 1958). Nella società descritta da Young, la posizione sociale è assegnata unicamente in base al risultato dell’equazione del merito, che combina abilità e impegno. Il romanzo non è un elogio alla meritocrazia e, anzi, appartiene senz’altro al genere distopico. Le implicazioni negative di questa “aristocrazia dei talenti” sono oggi messe ulteriormente in evidenza se lette attraverso la lente dell’abilismo e dei Disability Studies. Nell’intervento, le riflessioni sul nesso tra meritocrazia e abilismo saranno accompagnate dalla presentazione dei dati di una ricerca empirica partecipativa sulla diffusione dell’abilismo in Italia, pubblicati nel volume “Nulla su di noi senza di noi. Una ricerca empirica sull’abilismo in Italia” (di Bellacicco, Dell’Anna, Micalizzi e Parisi, Franco Angeli, 2022, il volume è scaricabile gratuitamente dal sito della casa editrice
    con Tania Parisi, sociologa del DFE
  • 9–9.50
    Il Laboratorio “Gallino” alle Special Olympics: robotica e inclusione
    Il Laboratorio di simulazione del comportamento e robotica educativa Luciano Gallino - costituito nel 2019 presso il DFE - ha tra le proprie finalità scientifiche lo sviluppo e il consolidamento delle abilità a scuola in ottica inclusiva attraverso gli strumenti della robotica educativa. A giugno 2022 il Laboratorio Gallino ha partecipato alle Special Olympics di Torino, proponendo attività sportive riadattate e ottimizzate per essere praticate attraverso l’impiego di robot educativi. La partecipazione a questo evento è stata la testimonianza di come la robotica educativa sia un’opportunità per accrescere le potenzialità di ciascuno e favorire lo sviluppo delle social skills in contesti informali.
    con Renato Grimaldi, Sandro Brignone, sociologi del DFE, e Silvia Palmieri pedagogista del DFE
  • 10-11.45
    Gli interventi assistiti con gli animali (IAA) per l’inclusione
    Gli Interventi Assistiti con Animali (IAA) sono l’insieme delle scienze medico-sociali che operano attraverso la realizzazione di relazioni eterospecifiche. Le mediazioni di animali domestici verso gli esseri umani sono rivolte a tutte le età dell’uomo, dalla primissima infanzia alla quarta età, e soddisfano esigenze di educazione, ricreazione e sostegno terapeutico vero e proprio. I vantaggi derivanti dall’interazione eterospecifica possono essere considerati scambievolmente vantaggiosi per entrambe le specie. Così i programmi di IAA sono finalizzati a stimolare e valorizzare il normale sviluppo dei processi inscindibili di sviluppo motorio e sviluppo psichico. Particolare importanza ha la scelta della specie animale o di un animale inteso come soggetto: si tratta di una questione sostanziale perché un intervento di IAA possa esplicarsi in tutte le potenzialità e sia adeguato agli scopi educativi e/o terapeutici che ci si è prefissi.
    con Adelaide Gallina, sociologa del DFE, e Clotilde Trinchero, etologa

  • 12-12.30
    I nuovi spazi dell’educazione come apertura all’inclusione sociale
    Nell’era contemporanea l’educazione ha modificato e ampliato i suoi spazi di azione. Il passaggio dal modello scuolacentrico a quello del policentrismo formativo e, successivamente, la crescente valorizzazione della sfera informale hanno contribuito a un ripensamento e a una ridefinizione degli spazi e dei tempi dell’educazione. La crisi pandemica, che si è accompagnata all’esigenza di modificare e riadattare gli spazi dell’educazione aprendoli anche alla dimensione digitale, ha posto nuove sfide e interrogativi anche in relazione alle opportunità di inclusione sociale.
    con Simona Tirocchi, sociologa del DFE
  • 12.30-13
    Capitalismo, democrazia e ordine sociale moderno
    Fin dal suo inizio la sociologia si costituisce come pensiero diagnostico e riflessivo del mondo moderno: essa rappresenta una sorta di autocoscienza critica della modernità. Il suo compito è studiare le conseguenze sociali dell’applicazione dei programmi moderni, al fine di verificarne la coerenza rispetto alle idee fondamentali della modernità: giustizia, libertà, uguaglianza. Dall’Ottocento ad oggi, osservato speciale di questa analisi è stato il capitalismo occidentale moderno e i suoi sviluppi. Negli ultimi decenni alcuni importanti studiosi hanno rilevato e descritto, in questo ambito, delle dinamiche preoccupanti per le ricadute negative da esse generate sugli standard di uguaglianza e di inclusione nonché, più in generale, sulla tenuta del registro democratico. In Italia, il contributo del sociologo torinese Luciano Gallino si è rivelato illuminante in tal senso. 
    con Roberto Scalon, sociologo del DFE

Ultimo aggiornamento: 09/11/2022 16:00

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