Dipartimento di Filosofia e Scienze dell'Educazione

Franco Fortini, «l'ostinato che a notte annera carte», non è uno scrittore che parla dall'eternità dei tempi: è impastato di tutte le speranze, le tragedie e le tensioni del Novecento, eppure i suoi testi poetici, i suoi rovelli di critico, le sue scelte di traduttore continuano a conquistare, nel passare delle generazioni nuove orecchie che intendono, altre menti che ascoltano, valutano, interpretano e traducono, accettano e rifiutano. Nel centenario della nascita, il convegno torinese si concentrerà su tre aspetti, strettamente collegati tra loro: la produzione poetica di Fortini; il suo lavoro come critico, teorico, traduttore e lettore editoriale di poesia; e la discussione tra alcuni poeti contemporanei sui loro rapporti diretti e indiretti con la figura e il lavoro di Fortini.
Sempre nell'ambito delle celebrazioni per il centenario, nei giorni precedenti (24 e 25 ottobre) si terrà nella Sala napoleonica di Palazzo Greppi dell'Università di Milano un convegno su Fortini e le istituzioni letterarie.