Marco Menin
Professore/Professoressa associato/a
- Dipartimento di Filosofia e Scienze dell'Educazione
- SSD: M-FIL/06 - storia della filosofia
- ORCID: orcid.org/0000-0003-0261-0868
Contatti
Presso
- Department of Philosophy and Education Sciences
- Dipartimento di Filosofia e Scienze dell'Educazione
- CIFIS - Formazione degli insegnanti in Piemonte
- Corso di laurea in Scienze dell'Educazione
- Corso di laurea magistrale a ciclo unico in
Scienze della Formazione Primaria - Corso di laurea magistrale in Filosofia
Curriculum vitae
Insegnamenti
- Antropologia filosofica (PF24) - a.a. 2020/2021 (INT1367)
CIFIS - Formazione degli insegnanti in Piemonte - Antropologia filosofica (PF24) - a.a. 2021/2022 (INT1367)
CIFIS - Formazione degli insegnanti in Piemonte - Storia della filosofia B (I-Z) Torino (SCF0422)
Corso di laurea in Scienze dell'Educazione - Storia della filosofia (Savigliano) (SCF0551)
Corso di laurea in Scienze dell'Educazione - Storia della filosofia dell'Illuminismo (LET0308)
Corso di laurea magistrale in Filosofia
Temi di ricerca
La mia attività di ricerca, incentrata sullo studio della storia della filosofia dell’illuminismo francese, si è sviluppata seguendo cinque principali linee:
-1 La morale sensitiva nel pensiero di Jean-Jacques Rousseau. Uno dei progetti filosofici a cui Rousseau aspirò per tutta la vita, pur senza portarlo mai a compimento, fu la stesura di un’opera dedicata al rapporto tra sensibilità e morale, ovvero alla definizione, secondo una sua espressione, di una “morale sensitiva”. Il tentativo di comprendere l’interrelazione tra l’ordine fisico e quello etico, che caratterizza tutta la riflessione matura di Rousseau, è stato utilizzato come filo conduttore per reinterpretare complessivamente il suo pensiero. L’obiettivo del lavoro (concretizzato in una monografia e in svariati articoli) consiste nel restituire in tutta la sua complessità storico-filosofica il rapporto tra sensibilità e morale, tra organizzazione fisica e stati mentali nell’antropologia settecentesca e nel chiarire l’inflessione peculiare del “materialismo del saggio” proposto da Rousseau.
- 2 Rousseau e la finzione filosofica: l’esempio dei “minora”. Analisi e traduzione (la prima completa in lingua italiana) di testi trascurati: l’utopia aerea Il nuovo Dedalo (1742), l’epistola fittizia del Discorso sulle ricchezze (1752), la tragedia La morte di Lucrezia (1754), il racconto di fate La regina Fantasque (1755-56), il sogno filosofico Finzione allegorica sulla rivelazione (1756), le intimistiche Lettere a Sara (1757), la scena lirica del Pigmalione (1762), il pastiche biblico Il Levita d’Efraim (1762) e il romanzo epistolare Emilio e Sofia o i solitari (1762). Si è provato a mettere in luce, attraverso la presentazione diacronica di scritti appartenenti ai più diversi registri narrativi, il valore filosofico anche di quella parte della produzione di Rousseau che non si serve degli strumenti espressivi convenzionali della filosofia, ma che coniuga consapevolmente – in virtù di una originale teoria della finzione – riflessione teorica ed espressione letteraria.
- 3 Storia delle idee e storia delle emozioni: “morali delle lacrime” da Cartesio al Tournant des Lumières. In continuità con l’interesse per l’interrelazione tra il physique e il moral emerso nel corso della ricerca sulla “morale sensitiva”, ci si è concentrati sull’analisi del pianto. La ricerca ha come scopo principale quello d’analizzare la relazione tra la concezione delle lacrime e la delineazione dei fondamenti della morale nel pensiero francese, a partire dalla seconda metà del diciassettesimo secolo sino agli albori del diciannovesimo. Gli anni compresi indicativamente tra l’ascesa al trono di Luigi xv e la Restaurazione si rivelarono infatti determinanti nella definizione del moderno concetto di emozione, poiché condussero allo sviluppo e all’affermazione perentoria di un nuovo codice estetico-morale incentrato sull’esasperazione del pathos e su un uso iperbolico delle lacrime. Esse diventarono non solo il segno di una sensibilità elitaria condivisa, ma anche il termometro dell’emotività stessa, in quanto la loro effusione certificava l’autenticità della passione provata. Il tema delle lacrime, generalmente appannaggio di studi letterari, ha importanti implicazioni filosofiche, che spaziano dalle teorie delle passioni al rapporto tra medicina ed etica, sino a giungere a una nuova definizione della “sensibilità”.
- 4 Bernardin de Saint-Pierre, “philosophe” dimenticato. La figura di Bernardin de Saint-Pierre (1737-1814), uno dei principali esponenti del “sentimentalismo” tardo settecentesco, sta ricevendo un’attenzione crescente negli ultimi anni, a tal punto da poter essere considerato uno dei pensatori più eclettici e rappresentativi del Tournant des Lumières. Questa nuova tendenza interpretativa non ha trovato alcun riscontro nel panorama di studi italiano. Saint-Pierre è infatti a torto ancora considerato esclusivamente l’autore di Paul et Virginie, simbolo di un Settecento troppo ingenuo per non essere anche ipocrita. Nel migliore dei casi, il suo pensiero è blandamente messo in relazione con quello di Jean-Jacques Rousseau, di cui Bernardin viene generalmente indicato – non senza una nota di aperto deprezzamento – come discepolo ed epigono. L’obiettivo della ricerca è quello di mettere in luce l’interesse dell’opera di Saint-Pierre nella prospettiva della storia delle idee, sia concentrandosi sui suoi scritti filosofici (in particolar modo le Études de la nature e le Harmonies de la nature), sia mostrando la rilevanza delle problematiche filosofiche (la teodicea, il finalismo, la ricerca della felicità ecc.) nella sua opera letteraria.
- 5 L’ultimo asse di ricerca, strettamente connesso allo studio della concezione tardo-settecentesca dell’emozione e ancora in una fase iniziale di sviluppo, riguarda Sade “sentimentalista”. L’obiettivo è quello di mettere in luce come l’opera filosofica del marchese de Sade – interpretata ancor oggi troppo spesso in chiave ideologica e decontestualizzata dalla riflessione a essa coeva – si inserisce coerentemente all’interno della tradizione “sentimentalistica” inaugurata da Rousseau. In tale prospettiva, Sade si propone apertamente di confutare il didatticismo morale convenzionalmente associato alla letteratura sentimentale dall’interno – servendosi cioè consapevolmente dei suoi stessi procedimenti formali e stilistici – sino a scardinarne le basi. L’esito di questa “rielaborazione” della concezione dell’emozione sentimentalistica è una nuova valutazione delle passioni, non più basata sull’empatia, ma sul controllo razionale e sul dominio interpersonale.
Organi
- Commissione accesso programmato del Corso di laurea in Scienze dell'Educazione
- Commissione orientamento del Corso di laurea in Scienze dell'Educazione
- Commissione rapporti con il territorio di Savigliano del Corso di laurea in Scienze dell'Educazione
- Consiglio del Corso di laurea in Scienze dell'Educazione
Terza missione
- Sex robot e prostituzione: considerazioni moraliDa venerdì 20 a sabato 21 settembre 2019
Ricevimento studenti
Da ottobre 2024 il ricevimento delle studentesse e degli studenti si svolge SU APPUNTAMENTO in presenza, il martedì, dalle ore 10 alle ore 11, presso lo studio 214 del sesto piano di Palazzo Nuovo. Diversamente è possibile concordare un ricevimento telematico (via WebEx, al seguente link: https://unito.webex.com/meet/marco.menin) contattando via mail il docente (marco.menin@unito.it).